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Le aziende svizzere dovrebbero rafforzare gli obblighi di due diligence

Le disposizioni legali per il rispetto dei diritti ambientali e umani dovrebbero essere rafforzate per le aziende svizzere. È quanto chiede la Fondazione Ethos al Parlamento e al Consiglio federale. A sostenerla sono 21 investitori istituzionali.

La Fondazione Ethos e 21 investitori, che rappresentano complessivamente 459 miliardi di franchi svizzeri di asset in gestione, hanno inviato una lettera ai membri della Commissione giuridica del Consiglio nazionale il 20 marzo 2023. In essa si chiede di adottare una legislazione completa per le imprese con sede in Svizzera che rispetti i diritti umani e protegga l'ambiente. Tra i cofirmatari figurano ACTIAM, AkademikerPension, Alternative Bank Schweiz, Arete Ethik Invest AG, Boston Common Asset Management, de Pury Pictet Turrettini & Cie, Domini Impact Investments, LLC, ECOFI Investissements, EFG Asset Management, Ethius Invest, Etica Funds- Responsible Investments, Fondation Ethos, Forma Futura, Inyova AG, Natural Investments, PGGM Investments, Seventh Generation Interfaith Coalition for Responsible Investment, Shareholders for Change, Storebrand Asset Management, Unigestion e Vancity Investment Management.

La Svizzera è in ritardo in termini di regolamentazione

Per Ethos e i cofirmatari è importante che la Svizzera adegui la propria legislazione, soprattutto alla luce degli sviluppi normativi internazionali. Ad esempio, la Commissione europea ha elaborato una nuova direttiva per introdurre una maggiore due diligence aziendale nell'ambito della sostenibilità. Il testo dell'UE corrisponde alle richieste dell'Iniziativa sulla responsabilità d'impresa, votata nel novembre 2020. L'iniziativa è stata sostenuta dalla maggioranza della popolazione, ma alla fine è stata respinta perché la maggioranza dei cantoni non l'ha appoggiata.

La controproposta all'iniziativa è entrata in vigore e ha portato all'inclusione nel Codice delle obbligazioni di nuove disposizioni relative al rispetto dei diritti umani e della tutela ambientale da parte delle imprese. Tuttavia, queste nuove disposizioni sono limitate al lavoro minorile e ai minerali e metalli provenienti da aree di conflitto, il che, in ultima analisi, riguarda solo un numero molto limitato di aziende.

Gli investitori hanno tre esigenze principali

Dal 2020, il Consiglio federale ha ripetutamente ribadito la volontà di armonizzare la legislazione svizzera con quella dei Paesi vicini. In questo contesto, Ethos e i cofirmatari chiedono l'elaborazione di una legislazione completa sulla due diligence aziendale nel campo dell'ambiente e dei diritti umani. La richiesta si articola in tre punti:

  1. La necessità per la Svizzera di rispettare gli standard internazionali (Principi guida dell'ONU, Linee guida dell'OCSE) e di garantire che la due diligence aziendale copra l'intera catena del valore, sia basata sul rischio e venga svolta in modo continuativo;
  2. L'istituzione di un'autorità di vigilanza indipendente con ampi poteri (sul modello della proposta di direttiva UE) responsabile del monitoraggio e, se del caso, dell'imposizione di sanzioni efficaci ma proporzionate alle società, tra cui multe e ordini di conformità;
  3. L'introduzione della responsabilità civile, allineata al diritto svizzero, per i danni ai diritti umani o all'ambiente che si sarebbero potuti evitare se l'azienda avesse applicato un'adeguata e ragionevole due diligence. In questo modo, le aziende dovrebbero essere ritenute responsabili per i danni causati dalle loro filiali e dai loro partner nella catena di approvvigionamento, indipendentemente dalla loro ubicazione nel mondo e in base al loro grado di coinvolgimento nell'effetto negativo.

I portafogli di investimento dei fondi pensione svizzeri potrebbero perdere valore

Come sottolinea Vincent Kaufmann, direttore di Ethos, i danni alla reputazione e le difficoltà operative dovute alle violazioni dei diritti umani e all'inquinamento ambientale nelle catene di fornitura potrebbero avere un impatto finanziario negativo significativo sulle aziende incluse nei portafogli di investimento dei fondi pensione svizzeri. E sottolinea: "Requisiti di due diligence completi non sono quindi solo positivi per le aziende, ma anche per gli investitori istituzionali e per l'economia nel suo complesso".

La piazza finanziaria svizzera potrebbe subire svantaggi competitivi

Per Ethos e i cofirmatari, la Svizzera potrebbe trovarsi in una situazione di svantaggio competitivo come centro finanziario se non adegua rapidamente la propria legislazione. Gli investitori internazionali, infatti, si aspettano che le aziende rispettino i più alti standard di protezione dei diritti umani e dell'ambiente.

Informazioni su Ethos

Ethos, Fondazione svizzera per lo sviluppo sostenibile, riunisce 246 fondi pensione e fondazioni no-profit. È stata fondata nel 1997 per promuovere gli investimenti sostenibili e si impegna per un ambiente economico stabile e sano che salvaguardi gli interessi della società nel suo complesso nel lungo periodo.